Leggendo un articolo del migliore , a mio parere , quotidiano nazionale (n.d.r. il Sole 24 ore) mi sono imbattuto in un articolo che raccontava del caro benzina negli Stati Uniti e del suo riflesso nella parte povera della popolazione che guarda caso , si concentra negli stati meridionali (.....ma i soldi sono allergici al SUD ovunque nel mondo??????????...) , specialmente Missisippi , Alabama e Luisiana , dove l'impatto del costo della benzina sul reddito arriva in alcuni casi al 16% della retribuzione mensile.
Certo che il tipo di autovetture statunitensi da sempre poco attente al consumo e con cilindrate dai 2500 cc. in su non aiuta a risparmiare sul pieno e pertanto molti poveri cittadini si sono dovuti affidare a mezzi alternativi , non quelli pubblici praticamente inesistenti , come il car-sharing cumulativo oppure i più fortunati , quelli che non lavorano a distanze proibitive , partire un'ora prima o più e farsi una "bella passeggiata" per arrivare al lavoro.
Ma la cosa che colpisce è anche il fatto che gli americani rinunciano sempre piu spesso alla gita del fine settimana al centro commerciale , tra i più comuni il tanto criticato Wall mart.A differenza che da noi in america non esistono i piccoli negozi dove fare la spesa e spesso si devono fare 40-50 miglia per recarsi al Wall mart più vicino dove fare la spesa di generi alimentari e non solo e dare ossigeno al mostro del consumismo , per molti è diventato difficile quindi anche approvigionarsi di cibo e come siluzione alcuni hanno iniziato a coltivare il pezzo di terra sottocasa.
Oltre al problema contingente del caro-benzina che anche da noi erode una grossa fetta dello stipendio , la problematica sopra esposta mi fa ripalesare agli occhi quello che per me è sempre stato un teorema spesso confermato empiricamente : quello che succede 5-10 anni prima negli Stati Uniti o più volgarmente in America , succede anche dai noi. Non è forse vero che anche da noi stanno sorgendo centri commerciali a go-go ovunque e le abitudini degli italiani li portano a snobbare il piccolo negozio , forse a ragione in alcuni casi perchè troppo caro , a favore del grande supermercato/centro commerciale e a passare sempre più sabati e domeniche ad affollare centri commerciali con attraenti campagne promozionali.
Un saluto a tutti.
Certo che il tipo di autovetture statunitensi da sempre poco attente al consumo e con cilindrate dai 2500 cc. in su non aiuta a risparmiare sul pieno e pertanto molti poveri cittadini si sono dovuti affidare a mezzi alternativi , non quelli pubblici praticamente inesistenti , come il car-sharing cumulativo oppure i più fortunati , quelli che non lavorano a distanze proibitive , partire un'ora prima o più e farsi una "bella passeggiata" per arrivare al lavoro.
Ma la cosa che colpisce è anche il fatto che gli americani rinunciano sempre piu spesso alla gita del fine settimana al centro commerciale , tra i più comuni il tanto criticato Wall mart.A differenza che da noi in america non esistono i piccoli negozi dove fare la spesa e spesso si devono fare 40-50 miglia per recarsi al Wall mart più vicino dove fare la spesa di generi alimentari e non solo e dare ossigeno al mostro del consumismo , per molti è diventato difficile quindi anche approvigionarsi di cibo e come siluzione alcuni hanno iniziato a coltivare il pezzo di terra sottocasa.
Oltre al problema contingente del caro-benzina che anche da noi erode una grossa fetta dello stipendio , la problematica sopra esposta mi fa ripalesare agli occhi quello che per me è sempre stato un teorema spesso confermato empiricamente : quello che succede 5-10 anni prima negli Stati Uniti o più volgarmente in America , succede anche dai noi. Non è forse vero che anche da noi stanno sorgendo centri commerciali a go-go ovunque e le abitudini degli italiani li portano a snobbare il piccolo negozio , forse a ragione in alcuni casi perchè troppo caro , a favore del grande supermercato/centro commerciale e a passare sempre più sabati e domeniche ad affollare centri commerciali con attraenti campagne promozionali.
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